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ADAPTIVE AND INCLUSIVE FASHION

Con Adaptive Fashion, si indica una tipologia di produzione di abbigliamento che rende più semplice l’atto di vestirsi a chi ha limitazioni fisiche o percettive e sensoriali.

Per chi ha delle protesi, i sensi rallentati da età o disturbi neurali, per chi è in sedia a rotelle o per chi è ipovedente, indossare un jeans, infilare i passanti nella cintura o abbottonare una camicia può risultare complicato.

Solo in Italia, le persone con limitazioni funzionali gravi di più di 15 anni sono 3,1 milioni (il 60 per cento donne), ma se comprendiamo anche quelle meno gravi, il numero sale a 12,8 milioni.

A livello globale, Si prevede che il mercato dell’abbigliamento adattivo raggiungerà quasi 400 miliardi di dollari entro il 2026.

Una bella sfida e opportunità anche i brand di Lusso, che sicuramente non verrà ignorata nei prossimi anni.

Alcuni importanti Brand hanno già in passato approcciato questo settore, come Tommy Hilfiger, con le sue collezioni #tommyadaptive e Nike con la sua scarpa 𝑮𝒐 𝑭𝒍𝒚 𝑬𝒂𝒔𝒆, che non necessità dell’uso di mani per essere indossata e tolta.

Per quanto riguarda il tema dell’inclusione, tra i pionieri, spicca Prada Group, primo colosso Luxury ad aderire a 𝑻𝒉𝒆 𝑽𝒂𝒍𝒖𝒂𝒃𝒍𝒆 500, progetto che mira a trasformare le organizzazioni delle grandi Aziende a beneficio delle persone affette da disabilità.

Altro importante esempio di Inclusive Fashion: lo scouting “𝑻𝒉𝒆 𝑮𝒖𝒄𝒄𝒊 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚 𝑮𝒍𝒊𝒕𝒄𝒉” di Vogue Italia, che ha avuto come protagonista Ellie Goldstein, ragazza inglese dell’Essex diciottenne, con sindrome di Down, fotografata da David PD Hyde e scelta da Alessandro Michele, stilista del mascara L’Obscur.